È uno degli orologi di origine medievale meglio conservati al mondo, nonché il simbolo della capitale della Repubblica Ceca. L’Orologio astronomico di Praga è un’attrazione senza pari, che ogni giorno, dall’alto del vecchio Municipio di Stare Mesto attrae migliaia di turisti a testa in su.
Visitare l’Orologio
Impossibile non visitare il Prazsky Orloj, anche perché posto nel cuore dell’Old Town. Ogni ora, dalle 9.00 alle 23.00, le diverse parti dell’orologio si animano, dando vita a uno spettacolo tanto unico quanto pittoresco. Da su la torre che ospita il congegno, inoltre, è possibile godere di uno delle migliori viste panoramiche della città, sicuramente la più romantica. Di giorno o di sera, dall’alto o dal basso, dunque, le emozioni sono più che assicurate.
Prima di vivere l’esperienza dell’Orologio è bene però non arrivare impreparati. Il meccanismo alla base del suo funzionamento è veramente intricato, e ancor più intricato è l’insieme di significati, storie e leggende che si celano dietro questo meraviglioso gingillo della tecnica medievale. Facciamo dunque il pieno di storia e curiosità…
Storia e funzionamento dell’Orologio
Datata 1410, la costruzione è attribuita al mastro orologiaio Mikulas da Kadan, cittadina ceca a 110 km dalla capitale.
L’opera fu inizialmente concepita a fini agricoli, in quanto fondamentale per i contadini nel rilevare i cambiamenti di stagione e le congiunture astrali.
Da allora il Prazsky Orloj ha subito diverse aggiunte e riparazioni, specie in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, trasformandosi in una vera e propria attrazione turistica.
L’Orologio, inscritto nell’ala gotica del Municipio della Città Vecchia, si compone fondamentalmente di tre parti:
- le finestrelle superiori con il gallo dorato e le statue degli Apostoli che si affacciano al cambio dell’ora;
- il quadrante astronomico centrale, a forma di astrolabio;
- il quadrante inferiore, in realtà un calendario rappresentante i 12 mesi dell’anno.
Funzionamento del quadrante astronomico
Il cuore dell’Orologio è tutto nel quadrante astronomico, non a caso la parte più antica dell’opera. Oltre a determinare il normale orario di Praga, l’installazione è in grado di determinare la posizione del Sole rispetto all’eclittica, le fasi lunari e persino l’antica ora boema, distinguibile dalla serie di numeri arabi presenti sul bordo scuro più esterno.
Interessante è l’anello zodiacale mobile al centro dell’Orologio, su cui si muovono le lancette del Sole e della Luna. Gli osservatori più attenti ai dettagli noteranno anche le scritte aurora, ortus (alba), occasus (tramonto) e crepusculum, in prossimità delle linee curve dorate che dividono il quadrante nei quattro momenti della giornata.
Curiosamente è la terra al centro di tutta la rappresentazione astronomica (simboleggiata dalla sfera blu sotto l’anello zodiacale), in linea con quelli che erano i dogmi dell’epoca.
E mentre il complicato congegno segue il suo corso da ormai sei secoli (non senza interruzioni!), le figure lignee al fianco del quadrante prendono vita ad ogni cambio dell’ora, assieme agli apostoli che “salutano” la folla dalle finestrelle.
Com’è possibile mettere in funzione un tale congegno? Una laurea in ingegneria meccanica non basterebbe. Ne servirebbe come minimo una in ingegneria medievale: basti pensare che gli ingranaggi che ne permettono il funzionamento sono costituiti da oltre 360 milioni di denti, roba da far girar la testa, oltre che le lancette! Parte del “motore” è comunque visibile visitando il Museo all’interno del Municipio.
- Pillola artistica: le scene rappresentate all’interno del calendario sul quadrante inferiore sono una replica di un’opera dell’artista Josef Mànes, la stessa esposta al Prague City Museum.
Significato delle statue
Gli elementi più curiosi e caratteristici dell’Orologio sono senza dubbio le statue che, insieme ai vari fregi gotici, corredano i quadranti. In prossimità del radiante astronomico abbiamo le quattro caratterizzazioni negative del Medioevo, che si animano allo scoccare dell’ora:
A destra: il Vanitoso che si ammira allo specchio e il viandante con il borsello pieno di monete d’oro (simbolo di Avarizia) che agita il bastone.
A sinistra: il Turco (simbolo di Lussuria) scuote il capo, mentre al suo fianco la Morte, rappresentata dallo scheletro, tira il cordino che attiva il corteo degli apostoli posti più su.
Gli apostoli sono un’aggiunta datata 1865 e impreziosiscono non poco lo spettacolino del cambio dell’ora. A due a due, le statue dei santi discepoli di Gesù perfezionano il corteo recando ognuno il proprio attributo distintivo. Si riconoscono in particolare San Paolo con in mano libro e spada, San Giovanni con il serpente di Efeso, San Pietro con la chiave del Paradiso e San Tommaso con una lancia.
Il quadrante inferiore raffigura 12 scene di vita rurale, ognuna associata ai 12 mesi dell’anno. A fiancheggiare il singolare calendario ci sono quattro ulteriori statue, queste immobili, rappresentanti le scienze virtuose dell’epoca. Da destra e sinistra del quadrante abbiamo il Filosofo con in mano una pergamena, l’Arcangelo Gabriele, a simboleggiare la Teologia, che brandisce una spada, l’Astronomo con l’immancabile cannocchiale e il Matematico intento nella lettura.
- Pillola storica: a simboleggiare l’Avarizia fino ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, era la figura di un mercante ebreo. La statua fu poi sostituita con quella attuale in seguito agli incresciosi eventi di quelli anni.
Miti, leggende e curiosità legate all’Orologio
Il mito dell’Orologio astronomico di Praga vive di numerose leggende che hanno aiutato col tempo ad accrescere fascino e notorietà dell’attrazione.
Sebbene la storia dietro la sua costruzione sia ben risaputa, molti continuano a raccontare di un’origine assai più intrigante, seppur dai risvolti macabri.
La leggenda vuole infatti che il suo creatore, tale Mastro Hanus, fosse stato accecato dalle stesse autorità praghesi che ne avevano commissionato il lavoro.
La ragione? La paura che l’orologiaio avesse realizzato altri capolavori simili per altre città. Di tutta risposta Hanus, sul punto di morte, si sarebbe introdotto all’interno dell’orologio, sabotandone gli ingranaggi, riparati soltanto un secolo dopo.
Un’altra leggenda è invece legata al gallo dorato posto sopra il corteo degli apostoli. Inutile specificare il suo ruolo: cantare ogni ora. Anche se le presenza di San Pietro ne conferisce anche un significato religioso. Ebbene il mito vuole che al primo canto, quello delle 9.00, i fantasmi e i demoni fuggano da Praga… di certo non i turisti! Si racconta inoltre che un giorno un passero restò incastrato sulla bocca dello scheletro per un’ora esatta, il tempo di attendere il nuovo canto del suo “collega” dorato.
Chiudiamo con un’ultima pillola: secondo la tradizione, un eventuale malfunzionamento dell’orologio porterebbe disgrazie e annate tremende al popolo praghese. Speriamo che i lavori di restauro previsti tra gennaio e maggio 2018 non portino male.